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Arriva l’Helicopter money: soldi a pioggia per tutti

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L’Helicopter money è una misura meramente monetaria atta a sostenere i consumi in una economia liberista afflitta da perenne carenza di domanda e da deflazione.

E’ recentemente tornata di attualità l’idea dell’Helicopter money, nel contesto delle strategie di politica monetaria straordinaria resesi necessarie a far fronte agli effetti della recessione economica incombente, messe in atto al fine di far risalire il tasso di inflazione all’obiettivo prefissato del 2%. Questa idea è stata recentemente riproposta come misura straordinaria dal vice – direttore della Fed Stanley Fischer e dall’ ex presidente della banca centrale svizzera Boivin.

Originariamente l’Helicopter money era stato ideato da Milton Friedman, come estrema misura di finanza straordinaria, qualora l’immissione di liquidità da parte delle banche centrali nell’economia in crisi si rivelasse inefficace per la ripresa. Essa consiste nella elargizione di prestiti gratuiti ai privati cittadini, attuata allo scopo di incrementare i consumi e, in tal modo, contribuire alla crescita e all’incremento dell’inflazione. Tale teoria è suggestivamente riassunta nell’immagine di un elicottero che distribuisce a pioggia banconote ai cittadini.

Occorre premettere che l’Helicopter money non ha nulla a che vedere con il reddito di cittadinanza ideato da Giacinto Auriti e riproposto in versione assai diversa dal M5S. Secondo Auriti infatti, la moneta emessa dagli stati andrebbe accreditata ai cittadini, in quanto la proprietà della moneta appartiene al popolo. Se il popolo è sovrano, tale sovranità comporta anche la sovranità monetaria, che invece è stata sottratta agli stati e devoluta alle banche centrali, quali istituti a cui compete esclusivamente l’emissione monetaria. Le banche centrali, detenute da capitali privati, creano da nulla la moneta, che viene trasferita agli stati stessi sotto forma di titoli di debito. Così si espresse Giacinto Auriti a tal riguardo: In un regime monetario conforme alla persona umana, l’ente di emissione NON può essere privato, la moneta deve essere accreditata ad ognuno come “REDDITO di CITTADINANZA“. La proprietà dovrà essere del portatore, infatti su ogni banconota ci sarà apposta scritta – Proprietà del portatore –“

Le polveri bagnate del bazooka di Draghi

L’inefficacia della politica monetaria messa in atto dalla BCE e le altre banche centrali mediante strumenti di finanza straordinaria, quali il QE (il bazooka di Draghi), e il L-TRO, si è già resa evidente dopo la crisi del 2008. Tali misure anticicliche, non si sono rivelate efficaci negli stessi USA, ove la disoccupazione è scesa ai livelli record del 5%, ma il tasso di crescita, seppur marcatamente superiore che in Europa, è tuttora inferiore ai livelli pre – crisi e l’inflazione è bassa, anche a causa dell’assai limitato incremento dei salari. I tassi di interesse nelle ultime 5 crisi sono diminuiti negli USA di 200 punti base nel breve termine e di 80 nel lungo; in Germania 110 nel breve, di 40 nel lungo. Con il varo del nuovo QE, i tassi a breve potrebbero entrare nel territorio negativo del – 2%. E’ evidente che i margini di manovra sui tassi di interesse, già ai minimi, sono estremamente ristretti e quindi l’efficacia della leva monetaria si rivelerà assai limitata per fronteggiare la crisi. Anche se il nuovo QE prevede che gli acquisti di titoli da parte della BCE si estendano, oltre che ai titoli bancari, anche ad azioni e obbligazioni di società private.

Torna quindi di attualità l’Helicopter money, in una situazione in cui i tassi di interesse non possono essere più abbassati. Fischer ha progettato una strategia fiscale di emergenza denominata “Staff”, secondo cui le banche centrali dovrebbero immettere liquidità, oltre che nei confronti di banche ed imprese a tasso zero, anche di cittadini, nella quantità necessaria per raggiungere il tasso di inflazione programmato.

Anche Draghi ha ipotizzato per l’Europa una alternativa strategica al QE, che potrebbe consentire di trasferire liquidità dalla BCE direttamente ai cittadini. Draghi ha tuttavia precisato che “mettere i soldi nelle tasche dei cittadini è compito della politica fiscale, non della politica monetaria“. Ma Draghi si è scontrato inevitabilmente con il rigore finanziario tedesco ed europeo. Infatti, Draghi è ben conscio dell’effetto limitato della politica monetaria della BCE e pertanto ha affermato:“I governi con spazio nei bilanci, che affrontano un rallentamento, dovrebbero agire con tempestività, e allo stesso tempo i governi con alti debiti dovrebbero perseguire politiche prudenti e rispettare gli obiettivi”. Tale strategia ha incontrato una ostilità aperta da parte della Germania, che in ossequio al dogma del pareggio di bilancio non implementerà politiche fiscali espansive della spesa. Tra l’altro dalle affermazioni di Draghi si evince che per i paesi in difficoltà verrebbe prescritta una politica di sostanziale austerità con il risultato di rendere assai improbabile una qualsiasi ripresa.

Secondo il Financial Times, un intervento di erogazione di liquidità accreditata direttamente ai cittadini, per l’ammontare di 200 euro mensili per il periodo di 36 mesi, darebbe luogo ad un aumento del Pil dell’1% e l’inflazione raggiungerebbe prima del termine il tasso del 2%.

Si è anche ipotizzata l’idea di erogare finanziamenti T – LTRO a tempo indeterminato a tasso zero.

I limiti evidenti dell’Helicopter money

L’efficacia dell’Helicopter money, riguardo alla ripresa della crescita economica, si rivela tuttavia limitata, perché è solo teorica e quindi tutta da dimostrare.

E’ evidente che la crescita della domanda interna entro i parametri previsti è del tutto ipotetica. Infatti la teoria di Milton Friedman prevede che il denaro accreditato ai cittadini dovrebbe convertirsi automaticamente e completamente in aumento dei consumi.
In una situazione permeata dalla incertezza e dalla instabilità economica come quella attuale infatti, è assai elevata la prudenza dei cittadini, che potrebbero destinare una rilevante quota del denaro loro erogato, al risparmio. Oppure potrebbero utilizzarlo per risanare le proprie situazioni debitorie. Oppure potrebbero impiegarlo per l’acquisto di beni importati, come ad esempio gli smartphone e i tablet, contribuendo in tal modo a finanziare la crescita dei paesi produttori / esportatori di tali beni, a discapito di quella del proprio paese.

Occorre inoltre rilevare che l’Helicopter money è una misura straordinaria e a termine. Pertanto, la prevedibile riduzione del reddito dei cittadini alla scadenza del termine, indurrebbe le masse alla propensione al risparmio, anziché al consumo.

L’Helicopter money e le prospettive keynesiane

L’Helicopter money è un’idea del tutto estranea alle teorie keynesiane riguardanti lo stimolo della domanda attraverso la leva della spesa pubblica in deficit.

Questa l’ipotesi prospettata da Keynes: “Se il Tesoro si mettesse a riempire di biglietti di banca vecchie bottiglie, le sotterrasse ad una profondità adatta in miniere di carbone abbandonate, e queste fossero riempite poi fino alla superficie con i rifiuti delle città, e si lasciasse all’iniziativa privata, secondo i ben noti princìpi del laissez-faire, di scavar fuori di nuovo i biglietti (…), non dovrebbe più esistere disoccupazione; e, tenendo conto degli effetti secondari, il reddito reale e anche la ricchezza in capitale della collettività diverrebbero probabilmente assai maggiori di quanto sono attualmente. (J.M.Keynes, Teoria generale dell’occupazione dell’interesse della moneta, 1936)”.

Trattasi infatti, secondo Keynes di attivare la ripresa produttiva mediante investimenti pubblici con conseguente aumento dell’occupazione e dei consumi. Mentre l’Helicopter money è una misura di carattere esclusivamente monetario e contingente, l’immissione di liquidità nell’economia, secondo la teoria keynesiana, avrebbe l’effetto di sviluppare l’economia produttiva e quindi di incrementare la realizzazione di necessarie infrastrutture pubbliche, oltre che di stimolare i consumi.

L’Helicopter money avrebbe effetti solo parziali e momentanei, mentre una politica economica improntata a principi keynesiani produrrebbe invece risultati durevoli nel tempo, considerando anche l’effetto del meccanismo di moltiplicazione dei redditi conseguente alla immissione di liquidità nell’economia, generato dalla spesa pubblica per investimenti.

La rigidità della ortodossia liberista e la droga dei consumi

Riguardo alla eventuale messa in atto di tali strumenti di finanza straordinaria, non ha tardato a manifestarsi la reazione avversa dei liberisti dogmatici delle elites della UE. E’ ben nota la rigidità finanziaria tedesca, contraria a qualsiasi forma di politica espansiva della liquidità effettuata tramite la spesa pubblica in deficit.

Si rileva inoltre la più radicale contrarietà da parte dei seguaci della ortodossia finanziaria liberista, per principio contrari a misure di erogazione di liquidità ai cittadini, in quanto tali provvedimenti genererebbero, al pari di una droga, un effetto di dipendenza nei cittadini.

Si può obiettare che i popoli europei sono afflitti da ben più grave dipendenza: quella derivante dal livello esorbitante dei consumi indotti, atto a produrre gli enormi profitti del capitalismo assoluto.

Ma, per sostenere tali livelli di consumi, sproporzionati in realtà, rispetto ai redditi dei cittadini, si è sviluppata l’industria finanziaria del prestito al consumo. L’espandersi del finanziamento ai consumi, si è rivelato un fattore generatore di crescita dell’indebitamento di massa, che ha dato luogo alla insolvenza diffusa. L’abnorme sviluppo del prestito al consumo ha quindi contribuito ad incrementare la povertà per masse di lavoratori già percettori di redditi ai limiti della sopravvivenza.

L’Helicopter money è dunque una misura meramente monetaria atta a sostenere i consumi in una economia liberista afflitta da perenne carenza di domanda e da deflazione. Si vogliono introdurre tali misure estreme, nel contesto di una economia capitalista che versa in una crisi strutturale e che può sopravvivere alle sue crisi ricorrenti solo mediante il ricorso ormai reiterato da decenni, a strategie di finanza straordinaria, quali il continuo ribasso dei tassi ed il sostegno finanziario dei consumi. E’ evidente che il futuro del capitalismo finanziario globale si presenta assai incerto ed oscuro.

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